Avrai sicuramente letto la recente notizia secondo la quale il 93% dell’acqua imbottigliata in tutto il mondo e il 92% dell’acqua del rubinetto sono contaminati da microplastiche. Un recente rapporto conclude anche che la maggior parte delle feci umane contiene microplastiche e non abbiamo idea di che impatto abbia sugli esseri umani.
I due studi sull’acqua in bottiglia e l’acqua del rubinetto svolti da Orb Media sono i più grossi attualmente sul campo. Orb Media ha analizzato 250 bottiglie da 9 diversi paesi in tutto il mondo. Una media di 40 particelle di plastica per gallone (un gallone equivale a 3,78 litri), ognuna delle quali più larga di un capello umano, è stata trovata nell’acqua imbottigliata.
Ma il fenomeno non riguarda solo l’acqua in bottiglia. Un precedente studio di Orb Media, aveva già rilevato che il 94% dell’acqua del rubinetto negli Stati Uniti e il 72% in Europa conteneva microplastiche.
Siamo tutti preoccupati dell’impatto che potrebbe avere a medio e lungo termine per le persone e gli animali. Nessuno ne conosce ancora le conseguenze, ma meglio prevenire che curare.
Come si possono rimuovere le microplastiche dall’acqua del rubinetto di casa?
Per cominciare, i più piccoli frammenti trovati nello studio erano delle dimensioni di 2,5 micrometri, anche se la maggior parte erano considerevolmente più grandi. È importante capire la dimensione di queste microplastiche, poiché ciò avrà un impatto sulla scelta della tecnologia di filtraggio per cui optiamo.
Esistono in commercio 3 tipi di filtri che possono ritenere microplastiche di tali dimensioni:
- Filtri a carbone attivo granulare (GAC): filtra contaminanti fino ai 5 micrometri, per cui la maggior parte di queste plastiche viene eliminata.
- Filtri a blocchi di carbone attivo: un filtro di carbone attivo che filtra contaminanti piccole fino a 2 micron e che elimina tutte le microplastiche possibili. EcoPro ne è un esempio, ed inoltre è dotato di cartucce biodegradabili al 100%.
- Filtri a osmosi inversa: possono filtrare fino a 0.001 microns rimuovono dunque le microplastiche, ma sono molto più cari e richiedono manutenzione.
Che filtro scegliere?
Non ci sono ancora prove sul fatto che le microplastiche siano pericolose per la salute. Tuttavia, a causa delle loro piccole dimensioni, sono facili da digerire e sono ora oggetto di investigazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un filtro a blocchi di carbonio di 2 micron o l’osmosi inversa filtrano perfino le microplastiche più piccole. Volendo prendere in considerazione il prezzo, un filtro a blocchi di carbone attivo è il modo economico ed ecologico per tenere la famiglia al sicuro dalle microplastiche.
Non esitate a contattarci tramite la nostra chat o Facebook se avete altre domande, saremo lieti di rispondervi.
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Foto: The New Food Chain, di miwa.eu
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